ADRIANA BERSELLI. L’AVVENTURA DEL COSTUME
Seconda uscita della collana “Materiali”, curato da Vittoria Caterina Caratozzolo e Silvia Tarquini, il volume adotta la formula del libro-intervista con l’intento di costruire un ritratto d’artista, basato sull’immersione nella sua “fucina” creativa e di tracciare contestualmente la fisionomia di un mestiere complesso. Dopo l’esordio, giovanissima, con Pabst, negli anni ’50, Berselli è al fianco di Blasetti, Risi, Comencini, Vasile, Petroni e Camerini in numerosi film che ritraggono l’evoluzione della società italiana del boom economico. Michelangelo Antonioni le affida i costumi per L’avventura, trasparente capolavoro di analisi sociologica e antropologica. Negli anni ’60 rappresenta la rivoluzione sessantottina e l’affermarsi di nuove tecniche, nuovi tessuti, nuove forme, prima tra tutte quella della minigonna. Nei ’70 – ricordiamo, tra le altre, la collaborazione con Polanski per What? -, racconta, sottotraccia, attraverso sovrapposizioni di stili e generi, le intemperanze e le frustrazioni di un decennio già carico di fallimenti ideologici e politici. Ma il talento di Adriana Berselli non si limita al cinema. A fine anni ‘70 ha interrotto per circa un decennio il suo lavoro cinematografico per seguire il marito in Venezuela, paese in cui ha ottenuto premi e riconoscimenti nei campi del teatro e della moda e ha tenuto corsi sul costume in accademie, circoli culturali, università e in programmi televisivi. Tornata poi in Italia, e al cinema e alla televisione, ancora oggi esprime il suo talento disegnando “personaggi di strada”.
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